I trattamenti intensivi di fitodepurazione, atti ad affinare i carichi in uscita dagli impianti di depurazione o a trattare completamente gli scarichi non collettati, si ottengono in habitat artificiali costituiti da bacini impermeabilizzati e riempiti con un substrato (medium) idoneo alla crescita delle idrofite, generalmente costituito da sabbia o ghiaia, in cui il liquame da trattare viene applicato in modo da mantenere il flusso idrico all'interno del medium stesso, ossia senza battente idrico libero.
I trattamenti di fitodepurazione si basano su processi biologici in cui le piante acquatiche hanno un ruolo chiave nella depurazione del refluo. La capacità depurante può espletarsi in vari modi:
Le idrofite utilizzate sono la cannuccia o canna di palude (Phragmites sp.), la mazzasorda (Typha sp.) e i giunchi di palude (Scirpus sp., Juncus sp., Schoenoplectus sp.), caratterizzate dalla capacità di accrescere in profondità il proprio apparato radicale/rizomatoso.
Il Consorzio Parco Lura ha avviato un progetto connesso con il depuratore di Bulgarograsso; i risultati sono pubblicati sul sito internet di Fondazione Cariplo che ha sostenuto l'iniziativa: > vai al sito di Fondazione Cariplo.