Le acque correnti sono una minima parte (circa lo 0,1%) delle acque dolci continentali, ma sono caratterizzate da un tasso di rinnovamento elevatissimo. Un fiume si può definire come un corpo idrico costituito da acque correnti, le quali scorrono lungo le linee di massima pendenza definite dalla morfologia territoriale; una successione d'ecosistemi lungo la direzione della corrente, popolati da comunità d'organismi vegetali e animali che presentano strutture variabili lungo il corso d'acqua e che instaurano strette relazioni fra loro e con i fattori idrogeologici, chimici e fisici. Occorre una visione unificante dell'ecologia fluviale in stretta dipendenza fra le comunità biologiche, le condizioni geomorfologiche e quelle idrauliche.
Gli ecosistemi fluviali si differenziano in funzione del variare dell'ambiente, ma sfumano uno nell'altro e sono interconnessi con gli ecosistemi terrestri circostanti, con variabili temporali e spaziali. Il funzionamento degli ecosistemi è legato strettamente al flusso d'energia al variare della quantità d'acque scorrente; è stato dimostrato che in un sistema fluviale tale flusso è costante su base annua, ma varia profondamente nel corso delle stagioni. L'ambiente è in grado di accoppiare diversi accorgimenti regolativi per far fronte a tali variazioni. Così durante l'anno variano le specie animali e vegetali presenti e variano le attività come la produzione dei detriti organici e di nuova biomassa*, a cui si associa il flusso di energia, fortemente condizionato dal trasporto verso valle e dalla "respirazione". Negli ecosistemi fluviali, invece, il mantenimento della stabilità richiede un'elevata diversità ambientale e biologica. In altre parole il fiume è un sistema che deve rimanere complesso ed ogni semplificazione d'origine antropica aumenta il rischio di crisi.
Biomassa : La massa della sostanza vivente (espressa come peso secco per unità di volume o superficie) prodotta in un determinato periodo di tempo da una popolazione o da una biocenosi, o in un particolare ambiente biologico. Se si sovrappongono l'uno sull'altro in sequenza discendente dei parallelepipedi simili, ciascuno di volume proporzionale alla b. di una certa categoria di un ecosistema, si può osservare che queste b. si dispongono a formare una piramide ( piramide delle b.). Per es., in una prateria la b. della vegetazione è la più grande e rappresenta la base della piramide, la b. degli animali erbivori è minore, quella dei carnivori che si nutrono degli erbivori ancora minore, e così via. Di notevole interesse scientifico ed economico sono le b. che si ottengono mediante la coltura di particolari organismi (batteri, funghi, lieviti) su adatti substrati.