Poter viaggiare e spostarsi è essenziale per i viventi, al fine di poter incontrare soggetti non imparentati, per garantire la diversità genetica e impedire l'isolamento. Un luogo isolato s'impoverisce e tende a desertificarsi poiché aumentano le riproduzioni "consanguinee", più esposte alle malattie genetiche e agli attacchi delle epidemie, e cresce la perdita di intere specie fino alla irreversibile alterazione degli ecosistemi. L'insieme delle aree e dei corridoi ambientali che le collegano fra loro viene chiamato dagli scienziati "rete ecologica".
La pubblica amministrazione ha finalmente iniziato a cogliere l'importanza di tale concetto scientifico e ne ha dato cogenza normativa nei piani territoriali di vasta scala (regionale e provinciale), dove sono stati introdotti vincoli all'espansione urbana lungo le direttrici di collegamento fra le aree protette.
Il Parco del Lura è centrale in tale contesto, svolgendo un ruolo di cerniera e corridoio ecologico fra i diversi nuclei verdi sopravvissuti: le Groane, le Brughiere, la Spina Verde, la Pineta di Appiano Tradate.
La Regione Lombardia ha introdotto nel proprio sistema delle aree protette la RER - Rete Ecologica Regionale -proprio con l'intento di stimolare ad attivare politiche proattive per riconnettere fra loro i diversi ambienti che presentano ancora naturalità.