Il torrente Lura si configura come un corso d'acqua a prevalenza d'effluenti, cioè alimentato non da ruscelli e altri corsi d'acqua minori (affluenti), ma da scarichi di fogne e depuratori. Si presenta quindi in una situazione paradossale, in cui da un lato le portate naturali sono diminuite o del tutto annullate a causa dell'antropizzazione del bacino, mentre dall'altro i rilasci provenienti dagli impianti di depurazione assicurano un minimo deflusso all'interno dell'alveo. Il gestore dell'impianto è in regola con le norme vigenti, perché il suo refluo è conforme alle tabelle, ma manca il fiume in cui diluirlo. Il risultato è che a valle dello scarico c'è solo il carico inquinante residuo. La determinazione delle portate in alveo permette di valutare già in fase preliminare le caratteristiche peculiari del regime idrologico del Lura, che in realtà assomiglia molto a quella di tutti i bacini dell'areale metropolitano lombardo. La Regione Lombardia ha determinato le portate medie annue nel bacino dell'Olona a cui il Lura afferisce: vanno da circa 0,3 mc/s presso Olgiate Comasco fino ad un massimo di quasi 3 mc/s alla confluenza con il fiume Olona. I dati rilevati sul campo sono tuttavia assai diversi. Il contributo recapitato al fiume Olona, se si escludono i colmi di piena, è compreso tra 0,8 e 1,5 mc/s ed è costituito da effluenti d'impianti per una percentuale compresa tra il 66% ed il 100%, a seconda delle stagioni e degli eventi di precipitazione. Idrologicamente, il torrente può essere diviso in tre tratti: