Condividi su
Home » Il racconto di un fiume » Lura futura

Sistemazione idraulica dell'asta del Torrente Lura nei comuni di Rovello Porro e Cadorago

L'Ente Parco del Lura, nel corso degli ultimi 10 anni, ha già condotto numerosi progetti di rigenerazione e miglioramento territoriale e sono già stati raggiunti obiettivi significativi. Solo due anni fa si è conclusa la realizzazione delle aree di laminazione del Lura tra Bregnano e Lomazzo, che ha permesso di realizzare un'opera di difesa idraulica ma anche di miglioramento della diversità ambientale.

Vista la complessità del territorio in esame, caratterizzato sia da livelli di antropizzazione tra i più elevati a livello continentale sia dalle peculiari fragilità del Lura, per tutelare e potenziare gli elementi di naturalità ancora presenti, per valorizzare le forme tradizionali di agricoltura, per migliorare la qualità della vita degli abitanti, occorre costruire un territorio più resiliente e, quindi, con un grado di naturalità più elevato.

L'efficacia degli interventi di miglioramento ambientale è amplificata da una pianificazione e progettazione integrata. Lo stesso intervento di miglioramento ambientale, pur correttamente e coerentemente progettato e realizzato, non "vale" sempre allo stesso modo dovunque. La pesante compromissione del territorio unitamente alla finitezza delle risorse economiche e delle potenzialità spaziali di intervento rende necessario compiere scelte oculate ed efficienti che massimizzino i risultati.

Solo una progettazione integrata di area vasta può far sì che la scelta dei luoghi e dei modi degli interventi sia ottimale per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Inoltre, un approccio integrato alla pianificazione ed alla progettazione può permettere, nel tempo, di apporre tasselli successivi ad un percorso ancora più ampio di rigenerazione territoriale che forzosamente ha bisogno di risorse e consapevolezze che possono maturare solo nel tempo.

La visione progettuale nasce, quindi, da una solida connessione tra saperi consolidati nel campo dell'ecologia e della riqualificazione territoriale (e fluviale in particolare) con l'esperienza maturata dal Parco in termini di conoscenza del territorio e di gestione progettuale.

La metodologia di sviluppo del progetto cercherà di operare attraverso un approccio integrato, intersettoriale e di mainstreaming, valorizzando e capitalizzando le conoscenze acquisite e gli indirizzi forniti dalla pianificazione e programmazione sovraordinata, anche di livello europeo.Inoltre il progetto ha l'ambizione di essere sviluppato come un progetto "pilota" multidisciplinare ed attento agli obiettivi di tutela ambientale presenti nelle Direttive:

  • "Acque" 2000/60/CE (Direttiva Quadro sulle Acque – DQA) che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque e che ha introdotto un approccio innovativo nella legislazione europea in materia di acque, tanto dal punto di vista ambientale, quanto amministrativo-gestionale. La direttiva persegue obiettivi ambiziosi: prevenire il deterioramento qualitativo e quantitativo, migliorare lo stato delle acque e assicurare un utilizzo sostenibile, basato sulla protezione a lungo termine delle risorse idriche disponibili;
  • "Natura" 92/43/CEE "Habitat" per garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario;
  • "Uccelli" Direttiva 2009/147/CE "Uccelli" concernente la conservazione degli uccelli selvatici; Il Consorzio è inoltre interessato ad integrare gli obiettivi di sicurezza idraulica, propri della Direttiva "Alluvioni", previsti dalla realizzazione di interventi lungo l'asta del Lura, con gli obiettivi di tutela delle risorse ambientali e conservazione della biodiversità propri delle Direttive Europee sopracitate.

Per poter attuare una progettazione sperimentale e multidisciplinare degli interventi il Consorzio ha siglato accordi di collaborazione con:

  • l'Agenzia Nazionale per Le Nuove Tecnologie L'Energia e Lo Sviluppo Economico Sostenibile, ed in particolare il Laboratorio Biodiversità e Servizi Ecosistemici, che ha acquisito negli anni elevata  esperienza, riconosciuta a livello internazionale, nella realizzazione di attività di studio, ricerca e sperimentazione relativamente a una serie di temi inerenti ai territori fluviali ai fini dell'applicazione integrata delle Direttive "Acqua" e "Natura";
  • l'Ente Regionale per i Servizi all'Agricoltura e alle Foreste con cui è stato approvato l'Accordo quadro finalizzato alla collaborazione per l'incremento della biodiversità delle aree naturali e seminaturali presenti nel territorio del parco, sottoscritto in data 17.12.2019.

La progettazione degli interventi prototipali di riqualificazione ambientale, sviluppati in collaborazione con ERSAF e ENEA seguirà perciò un approccio integrato (win-win-win) che permetterà di conseguire congiuntamente maggiore sicurezza idraulica e miglioramento della biodiversità attraverso la realizzazione di interventi di riqualificazione fluviale.

 

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI DI PROGETTO

Dai rilievi effettuati durante i sopralluoghi, e in conformità a quanto previsto nelle linee guida approvate da Regione Lombardia con DGR n. XI/238 del 18 giugno 2018, sono state sviluppate le seguenti linee progettuali.

Gli interventi sono localizzati in due aree d'intervento, la prima situata in comune di Cadorago, per uno sviluppo complessivo di circa 567 ml (asta torrente Lura) e circa 22.870 mq, la seconda in comune di Rovello Porro, per uno sviluppo complessivo di circa 968 ml (asta torrente Lura) e 23.850 mq.

I lavori consistono nell'esecuzione, nei primi 10 m dal margine dell'alveo, di scavi di sbancamento delle sponde al fine di addolcirne la pendenza, limitandone l'erosione e ampliando l'area esondabile, creando una scogliera e completando un'area di laminazione.

Successivamente verranno eseguiti interventi di miglioramento forestale delle fasce boscate esistenti e rimboschimenti.

L'incremento della sezione del torrente diminuisce il rischio di esondazione e determina una minore velocità dell'acqua, che perdendo forza riduce il fenomeno di erosione di sponde e scarpate, che causa smottamenti e frane dei terreni contigui.Al fine di garantire un corretto deflusso delle acque si propongono gli interventi di seguito elencati:

  • rimozione del legname morto e piante schiantate presenti in alveo e sulle sponde, alleggerimento della copertura vegetale spondale e in alveo a carico delle piante secche, morte, o di quegli elementi instabili che rappresentano un pericolo;
  • messa in sicurezza del torrente con addolcimento della pendenza delle sponde al fine di limitare i fenomeni erosivi, tramite asportazione di terre e conferimento a discarica;
  • creazione di un tratto di scogliera dormiente con massi ciclopici per la messa in sicurezza di una porzione di sponda fortemente soggetta a erosione da parte delle acque;
  • completamento di un'area di laminazione per consentire di laminare le onde di piena del torrente;
  • realizzazione di percorso ciclopedonale con fondo in materiale calcareo;
  • su entrambe le aree verranno realizzati interventi di miglioramento forestale e rimboschimento, con le modalità descritte nei paragrafi seguenti, tramite l'utilizzo di postime forestale;

Negli interventi sono previste alcune operazioni di carattere generale volte alla preparazione del cantiere, la messa in sicurezza dell'area e la chiusura momentanea degli accessi, la pulizia iniziale e finale dai rifiuti. Si provvederà alla posa di apposita segnaletica mobile con tutte le limitazioni del caso (divieto di accesso, mezzi meccanici in movimento, ecc...) e un cartello informativo degli interventi in atto, per favorirne la comprensione da parte degli abitanti.

Per l'esecuzione dei lavori si farà comunque riferimento al criterio della multifunzionalità svolta nell'ambiente ripario.

Verranno quindi prese in considerazione, oltre alla necessità di limitare il rischio idraulico, anche le seguenti funzioni che caratterizzano gli interventi:

  • Lavorazione e stabilizzazione delle sponde, limitando i processi erosivi;
  • Conservazione della biodiversità, gli ambienti ripariali sono considerati, a scala globale, tra i più ricchi di biodiversità; oltre a possedere una base comune di specie che li caratterizza, sono spesso anche aree ecotonali che fungono da zone marginali tra ecosistemi diversificati e nelle quali trovano rifugio specie che non sono tipicamente appartenenti ad ambienti umidi;
  • Tutela ambientale: gli ambienti ripariali infatti svolgono il ruolo di fascia tampone boscata, sia in ambiente agricolo che urbano;
  • Funzione paesaggistico ricreativa: i corsi d'acqua hanno infatti la caratteristica non solo di variegare il paesaggio, soprattutto quando questo è fortemente antropizzato, ma anche di creare una rete di flussi biotici tra l'ecosistema fluviale e gli ecosistemi che lo circondano, favorendo la biodiversità e creando le condizioni per avere "energia potenziale" di naturalità soprattutto in quelle tessere di paesaggio più semplificate.

 

CADORAGO

Gli interventi interesseranno un'area di circa 22.870 mq per un tratto di torrente di circa 567 ml econsistono nel completamento dell'area di laminazione.

In questo ambito il progetto prevede di completare l'intervento già realizzato nel 2019, progettando la formazione di un'area di laminazione, posta in destra idraulica a valle della traversa, sfruttando l'opera di presa esistente posta in destra idraulica ed il canale esistente per l'alimentazione di detta 'area di laminazione durante eventi di piena del torrente Lura. L'area di laminazione naturale si attiverà tramite la presa laterale in progetto solo per eventi di piena di tempo di ritorno ≥ 10 anni e consentirà l'accumulo di un volume idrico di circa 10.000 mc per eventi di tempo di ritorno di 100 anni.

L'area di laminazione naturale a prato marcitoio posta in sponda destra immediatamente a tergo dell'alveo del torrente Lura consentirà quindi di laminare le onde di piena del torrente durante eventi di piena e diminuire di conseguenza la portata di picco ed i livelli idrici verso valle.

Per consentire l'attivazione di detta area di laminazione, l'intervento prevede l'utilizzo dell'opera di presa esistente riqualificata, l'alimentazione dell'area destinata alla laminazione avverrà direttamente dalla tracimazione dalle sponde di un canale principale, scavato nel terreno, e da alcune prese laterali allo stesso, che confluiranno in piccoli canali secondari di alimentazione di forma trapezoidale (scoline), anch'essi scavati nel terreno.

 

ROVELLO PORRO

Il progetto prevede l'addolcimento della pendenza delle sponde del Torrente in Comune di Rovello Porro tra l'area del cimitero e il parco di Saronno con successivi interventi di miglioramento forestale e rimboschimento, gli interventi interesseranno una lunghezza totale di circa 968 ml di asta del torrente e un'area di circa 23.850 mq.

Attraverso la diversificazione morfologica dell'alveo sarà possibile restituire spazio al Torrente.

Per tale finalità è prevista l'acquisizione di entrambe le fasce laterali del Torrente per un'ampiezza di 10 mt corrispondenti alle fasce di inedificabilità ai sensi del R.D. 523/1904.

Generalmente per avere effetti idraulici significativi a scala di bacino, tali interventi dovrebbero risultare molto estesi sia in termini laterali che longitudinali, ma presentano comunque l'indubbio vantaggio di permettere una riqualificazione significativa (anche morfologica) del corso d'acqua grazie al ripristino di una sezione più naturaliforme, la restituzione di spazi al torrente e alla creazione di habitat naturali.Tra i possibili vantaggi acquisibili con tale tipologia di azione si registra:

  • la riduzione (e diversificazione) della velocità di corrente;
  • l'arresto dell'erosione verticale (incisione) e aumento degli scambi con la falda;
  • il ripristino di sponde naturaliformi e relativi habitat;
  • il ripristino di forme fluviali (barre, isole, anse) e di aree estese soggette all'azione della dinamica fluviale;
  • la ricreazione di habitat favorevoli all'avifauna e alla fauna ittica.

Gli interventi di progetto consisteranno in:

  • Addolcimento della pendenza delle sponde e regolarizzazione del letto del torrente lungo tutta l'area
  • Creazione di una scogliera dormiente della lunghezza di 70 ml costituita da massi ciclopici di dimensioni non inferiori a 0,4 m3.
  •  All'interno delle aree boscate esistenti si procederà all'eliminazione della vegetazione alloctona e infestante, taglio delle piante morte in piedi, sospese, schiantate e fortemente inclinate, eliminando i soggetti arborei ed arbustivi secchi, deperienti o che possono essere facilmente sradicati in seguito ad erosione o ad una piena improvvisa e le piante che possono interferire sulla stabilità delle sponde.
  • La messa a dimora di piantine e arbusti forestali avviene secondo un disegno ben specifico, tanto da rendere necessario individuare a priori l'esatto punto di collocazione di ogni singola pianta. Verrà eseguito il tracciamento seguendo direttrici curvilinee sulle quali verrà contrassegnato il punto di messa a dimora mediante l'impiego di calcinella.

 

Programma di monitoraggio coordinato dal Consorzio Parco del Lura e da ENEA (Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l'Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile)


(foto di Archivio Parco del Lura)
Vuoi inviare una segnalazione di inaccessibilità di questo sito web?Invia segnalazione