Stepping stones e la rete ecologica
L'immagine del nostro territorio è dunque particolarmente impietosa poiché ci fotografa una regione contaminata da un'immensa macchia d'olio qual è la metropoli in continua espansione; non solo Milano, ma anche le altre città lombarde, ormai saldate fra loro in una città infinita lungo le principali direttrici stradali. Il sistema dei parchi regionali e dei Plis rappresenta quindi l'ultima spiaggia per contenere il consumo del suolo e assicurare la biodiversità.
Uno fra i più noti studiosi d'ecologia, Eugene P. Odum, ritiene che nelle aree metropolitane debba essere garantita una articolazione equilibrata fra le aree a diversa destinazione d'uso, affinché lo scambio di relazioni fra i viventi e il suolo possa continuare a persistere; questa organizzazione del territorio consegue così anche l'obiettivo di mantenere l'equilibrio idraulico (per contenere le piene) e la qualità del paesaggio: in altre parole, assicurare una buona qualità della vita per tutti. Per raggiungere tale obiettivo è necessario che le aree di maggiore naturalità siano raccordate fra loro mediante corridoi ecologici continui, o almeno mediante un insieme di aree di minore dimensione, poste in fila indiana come fossero le pietre di un guado: ciò permette a molti animali (per spostamento) e vegetali (per inseminazione), di passare o saltare da un'area ad un'altra ("stepping stones").
le interrelazioni fra gli ambienti per un territorio in equilibrio
Secondo Eugene P. Odum, uno fra i massimi scienziati di ecologia, è necessario che la pianificazione territoriale garantisca un corretto equilibrio di spazi fra l'urbano e il naturale, fra l'agricolo e il produttivo (in termini ecologici)
(foto di PR Lura)