All'inizio il solo patrimonio del parco era la caparbietà di nove Sindaci e di una piccola squadra di amministratori e tecnici. Oggi i Sindaci sono dodici, la squadra è rimasta piccola, ma il parco ha preso forma e si è sviluppato assai più di tanti parchi regionali rimasti alla definizione del nome e a qualche cartello segnaletico posato. Un alberello alla volta, qualche decina di metri di percorsi passo passo, un poco di prato dove sostare ogni anno. E gli alberelli sono divenuti alberi. E le decine di metri di percorsi sono diventati chilometri e i prati, ettari. Vi è un disegno unitario, un filamento che congiunge gli abitati alle campagne da nord a sud e viceversa. Una identità che è maturata da parte dei cittadini.
Ad oggi il parco si estende su 1.930 ettari di superficie vincolata nei Piani di Governo del Territorio comunali. Dal 2000 in qua sono stati realizzati numerosissimi interventi che hanno permesso di aprire 35 chilometri di percorsi ciclocampestri, sistemare a verde fruibile circa 400.000,00 mq. di terreni acquisiti al patrimonio indisponibile pubblico, creare bacini di fitodepurazione, rinaturare e consolidare tratti di fiume, avviare il più esteso cantiere per la laminazione fluviale, a tutela degli abitati a valle.
Fra gli indicatori di efficacia degli interventi pubblici si usa presentare il rapporto fra costi gestionali e investimenti attratti, ovvero il costo sopportato dai cittadini per ottenere le opere che si realizzano. In generale, l'asticella positiva si colloca quando la capacità di investimento supera per dimensione il costo gestionale. Nel caso del Consorzio Parco Lura nel quinquennio 2012-2016 a fronte di una spesa corrente media di circa € 320.000 (escluse le attività di educazione ambientale, che non attengono a costi burocratici) all'anno, ovvero € 1.600.000 su cinque anni, si sono attratti investimenti per € 1.993.346, in un rapporto del 55% sulla spesa globale. Se si include anche la proiezione sul triennio 2017-2020, a costante spesa corrente, il rapporto sale ad oltre il 90% per effetto, un tantum, dell'intervento per le aree di laminazione di Lomazzo Bregnano e dell'intervento sui progetti di compensazione della Pedemontana.
Un altro indicatore interessante è la spesa pro capite, cioè quanto ciascun residente dei dodici comuni spende per la gestione del parco. Nel caso del Lura, questa spesa ammonta in media a € 2,33, meno di un biglietto ferroviario di sola andata per Milano dai comuni del parco stesso.
Ci piace definire il cantiere del Lura come l'arredo delle stanze di un appartamento. Il Parco si sviluppa proprio attraverso un corridoio centrale, il fiume, e tanti spazi che si susseguono fra un borgo e l'altro, come stanze all'aria aperta. E per ciascuna di esse c'è un progetto, attuato o da attuare.
In questa sezione del sito si fornisce descrizione degli interventi operati, per ciascuna stanza. La "cucina" è la sede del Parco, a Caslino al Piano; e, se si vuole con un pizzico d'ironia, vi sono anche doppi servizi, ovvero i due depuratori di Bulgarograsso e Caronno Pertusella.