Il torrente Lura è un piccolo corso d'acqua che scende dalle colline moreniche del Comasco fino a Rho, dove confluisce nel fiume Olona. Il torrente, soprattutto nella zona nord, scorre tra prati e boschi, ma purtroppo nei decenni ha subito l'avanzamento dell'urbanizzazione al suo contorno; i terreni resi impermeabili dall'asfalto e dal cemento non sono più in grado di drenare l'acqua, filtrarla e restituirla a sorgenti e risorgive, sicchè l'alveo è stato svuotato del suo minimo deflusso vitale.
Nei periodi di forti e costanti piogge, seppur di ridotte dimensioni, il torrente diviene rapidamente impetuoso e, carico di acqua e sedimenti, è in grado di allagare gli abitati di Saronno, Lainate e Rho. Per la maggior parte dell'anno, viceversa, le sue acque tranquille sono soprattutto provenienti dagli scarichi dei depuratori collocati all'interno della valle del Lura. Gli interventi che oggi è possibile visitare all'interno dei Prati del Ceppo sono il frutto di numerosi studi di riduzione del rischio idraulico tramite la laminazione delle piene del torrente e la riqualificazione ambientale, paesaggistica e fruitiva dell'area.
Tra Lomazzo e Bregnano è sorto un sistema complesso di aree modellate per accogliere le acque in eccesso provenienti da nord e dalle aree limitrofe per poi restituirle gradatamente a valle, in modo da mitigare le alluvioni. L'intervento riesce inoltre a fitodepurare le acque fluviali e migliorare di conseguenza la qualità degli ambienti acquatici in cui soggiornano numerose specie di interesse comunitario.
L'opera è composta da un sistema di invasi disposti a fianco del torrente, realizzati seguendo la pendenza naturale del terreno, affinchè ricevano le acque secondo i diversi livelli di piena, grazie ad un'opera di sfioro che impedisce il deflusso delle acque in eccesso a valle.
Nei periodi di magra (la maggior parte dell'anno), l'area è gestita come zona umida per la fitodepurazione di una parte delle acque fluviali e per la conservazione e crescita degli habitat naturali; in un ambiente di canneti, boschi ripariali e prati umidi possono riprodursi anfibi, uccelli e pesci.
I cittadini posso visitare il nuovo habitat ricreato, lungo un percorso ad anello che circonda l'intera area. Il "Centro per la Biodiversità" posto nella zona nord dell'intervento, ricavato ad un vecchio depuratore, ormai abbandonato, è la base di partenza per vivere esperienze di educazione ambientale per adulti e future generazioni.
Qualche dato dell'opera realizzata: